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Fratelli Alinari, I tre fratelli Alinari: Giuseppe, Leopoldo e Romualdo, 1860, negativo in lastra di vetro 21x27 cm, Archivi Alinari, Firenze.
Le Origini Fratelli Alinari
La storia del patrimonio fotografico Alinari ha le sue origini a Firenze nel 1852 quando Leopoldo Alinari impianta a Firenze il suo primo laboratorio fotografico e dà vita assieme ai fratelli Giuseppe e Romualdo alla ditta F.lli Alinari.
La sede storica
Nel 1863 fa costruire in via Nazionale, poi Largo Alinari, il più antico stabilimento fotografico del mondo, il palazzo che per oltre 150 anni sarà la sede della ditta e dove si è formato per sedimentazioni il ricchissimo patrimonio fotografico giunto fino a noi, uno dei più grandi archivi fotografici esistenti.
Alinari e il patrimonio artistico italiano
Nel 1885 la F.lli Alinari apre una casa editrice e, agli inizi del Novecento, stringe importanti collaborazioni con la ditta fiorentina Brogi e la romana Anderson.
Fotografa, in maniera sistematica, il patrimonio storico artistico e architettonico, le collezioni dei musei e il paesaggio del nostro paese, diffondendo la cultura e l’arte italiana in tutto il mondo.
Passaggi di proprietà e nuove acquisizioni di archivi
A seguito della crisi innescata dalla Grande Guerra, nel 1920, la ditta passa di proprietà a una cordata di aristocratici toscani, guidata dal barone Ricasoli e nel 1957 ne diviene proprietario il senatore Vittorio Cini.
Grazie alla sua lungimiranza sono acquisiti archivi fotografici di grande valore come Brogi, Anderson, Chauffourier e Fiorentini, arricchendo notevolmente il valore del patrimonio fotografico della ditta.
Balocchi Vincenzo, Forte Belvedere a Firenze, 1957, pellicola in acetato di cellulosa 6x9 cm, Archivi Alinari-Archivio Balocchi, Firenze.
Il valore storico del patrimonio
A metà degli anni Settanta la proprietà passa alla famiglia milanese Zevi e nel 1977 è allestita una grande mostra a Firenze, a Forte Belvedere, che ottiene un eccezionale successo, sia di pubblico sia di vendite di volumi e aprendo una fase in cui il patrimonio è valorizzato soprattutto per la sua funzione storica e documentaria.
Nasce il patrimonio digitale
Nel 1982 la proprietà passa alla famiglia triestina De Polo che, oltre a realizzare il Museo Nazionale Alinari della Fotografia, inaugura una nuova strategia: acquisire fondi fotografici in Italia e all'estero, procedendo, alla fine degli anni Novanta, alla loro digitalizzazione e vendita, in maniera analoga a ciò che avviene negli Stati Uniti con Getty e Corbis. I De Polo, creano una rete commerciale per la vendita di immagini digitali, proprie e di altri archivi, in tutto il mondo, e promuovono mostre per diffonderle.
La Regione Toscana acquista il patrimonio
Nel giugno 2018 la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana dichiara il patrimonio Alinari di notevole interesse storico (art.13 del Codice dei beni culturali e del paesaggio).
La Regione approva la legge regionale n. 65 del 13 novembre 2019 con la quale riconosce l'eccezionale valore culturale del patrimonio Alinari e dispone di acquisirlo.
A dicembre 2019 il MIBACT rinuncia al diritto di prelazione e la parte del patrimonio materiale Alinari, oltre cinque milioni di pezzi, soprattutto fotografie, è acquistato dalla Regione Toscana, che attiva procedure e azioni, per garantire la sua corretta conservazione e valorizzazione.
Un'operazione di politica e investimento culturale di fondamentale importanza, che ha salvato questo archivio, unico al mondo per consistenza e valore, dalla dispersione e dallo smembramento, garantendo anche la sua futura fruibilità e accessibilità.
Nasce la Fondazione Alinari per la Fotografia
Per gestire al meglio il patrimonio Alinari, garantirne la conservazione e valorizzazione, la Regione Toscana nel febbraio 2020 costituisce un comitato tecnico scientifico, formato da alte professionalità del settore, per il monitoraggio e l'aggiornamento del documento guida Piano strategico di sviluppo culturale del patrimonio Alinari (Delibera n.1231 del 15-09-2020).
La Regione favorisce, a sostegno di questo patrimonio, la nascita di una comunità scientifica a livello internazionale anche attraversi accordi con università e istituti di ricerca.
La fondazione di partecipazione è individuata quale modello di gestione più idoneo a governare il patrimonio Alinari e il 16 luglio 2020 la Regione Toscana fonda a Firenze, a Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati, la FAF - Fondazione Alinari per la Fotografia, segnando un nuovo inizio nella storia del patrimonio Alinari (Statuto).
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Un anno dopo l'acquisto del patrimonio analogico, a dicembre 2020 è perfezionato l'acquisto del patrimonio digitale costituito dall'archivio di oltre 250.000 immagini, con relative banche dati, i sistemi di gestione e di stoccaggio, i marchi e i diritti d'uso delle immagini.
Dopo un complesso lavoro di trasferimento dei materiali digitali ai server della Regione Toscana e la rinegoziazione dei contratti tra la FAF e gli archivi terzi, la F.lli Alinari I.D.E.A. spa cessa le sue attività e la FAF Toscana, a cui il patrimonio è conferito dalla Regione Toscana, entra nel pieno delle sue funzioni.
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