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Patrimonio Alinari
Il patrimonio fotografico Alinari è identificato, nella sua consistenza e qualità, dalla legge regionale n. 65/2019, art. 55 e può essere suddiviso in patrimonio analogico e patrimonio digitale.
Il patrimonio digitale è costituito principalmente dall'archivio di oltre 250.000 immagini fotografiche digitalizzate (esplora il database), con le relative banche dati e sistemi di gestione. Le immagini riproducono fotografie, in particolare positivi, appartenenti a fondi e collezioni Alinari.
Il patrimonio analogico, tra i maggiori sedimenti al mondo di documentazione fotografica, si compone, secondo quanto stimato dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana, di un totale complessivo di oltre 5.000.000 di beni fotografici, numerosi dei quali unici, databili dal 1840 ai nostri giorni.
Si compone di tre principali nuclei:
- a. materiale fotografico: positivi, stampe e album fotografici, negativi sia su lastra di vetro che su pellicola, incunaboli (dagherrotipi, ambrotipi, ferrotipi, e altri oggetti unici);
- b. materiale bibliografico: una ricchissima biblioteca specializzata, composta da volumi, riviste e libri rari, provenienti da nuclei originari diversi e da considerarsi tra le più qualificate biblioteche di settore italiane ed estere.
- c. materiale strumentale: apparecchiature fotografiche, attrezzature storiche da atelier, corredi e strumenti tecnici che testimoniano in vario modo l’uso e la pratica della fotografia.
Ai nuclei archivistici si aggiunge il fondo legato all'attività della Stamperia d'Arte Alinari che conserva negativi, stampe, cataloghi commerciali oltre ai macchinari, tra cui una preziosa macchina per la stampa in collotipia (una tecnica di stampa artigianale).
Vi è anche un insieme di oggetti di vari materiali e formati che documentano l'uso dell'immagine fotografica come elemento decorativo nella produzione artigianale dalla metà dell'Ottocento agli inizi del Novecento.
L'intero patrimonio è attualmente conservato presso i magazzini della società Art Defender di Calenzano (FI), organizzato in depositi di massima sicurezza. Si tratta di una collocazione temporanea, in attesa del trasferimento dell'archivio nei nuovi spazi a Firenze.
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